Giocare per imparare: al via la seconda edizione del laboratorio STEM & Gaming di Stella Marina APS

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Un laboratorio innovativo che accompagna i giovani del progetto FARO alla scoperta del design digitale e delle sue applicazioni creative e professionali.

Le porte della sede di Stella Marina APS, tra l’oratorio della Parrocchia San Giovanni Bosco e il laboratorio informatico di via C. Battisti 174, si sono riaperte a marzo 2025 per accogliere la seconda edizione del laboratorio STEM.

Dopo il successo della prima esperienza, questa nuova edizione ha deciso di spingersi oltre: il gaming diventa il filo conduttore per avvicinare i ragazzi alle logiche del coding e dell’informatica.

I partecipanti – un gruppo misto di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni – entreranno con l’entusiasmo di chi sta per iniziare un’avventura. L’approccio scelto dai formatori sarà chiaro: partire da ciò che i ragazzi amano, i videogiochi, per trasformare il gioco in palestra educativa.

Le prime attività mostreranno quanto la programmazione applicata al gaming sia capace di catturare attenzione e curiosità: creare un personaggio, costruire ambienti, scrivere piccole logiche di gioco. Ogni passaggio diventerà un’occasione per comprendere come funzionano gli algoritmi e per sviluppare un pensiero più critico e creativo.

Ma il laboratorio non sarà solo tecnologia. I formatori punteranno anche sulla motivazione personale, sull’inclusione delle ragazze e sullo sviluppo di soft skills come collaborazione, comunicazione e gestione dei conflitti.

Un partecipante, al termine della prima giornata, ha detto:

“È strano: sembra di giocare, ma in realtà sto imparando cose nuove senza accorgermene.”

E una delle ragazze ha aggiunto:

“All’inizio avevo paura di non capirci nulla, ma mi sono sentita subito accolta. Adesso non vedo l’ora di creare il mio primo piccolo gioco.”

La seconda edizione del laboratorio STEM & Gaming conferma così la missione del progetto FARO: riaccendere la motivazione allo studio e all’apprendimento attraverso metodologie innovative, vicine al linguaggio dei ragazzi e capaci di valorizzare le loro passioni.

Perché imparare può essere davvero un gioco. E il gioco, quando diventa educativo, può cambiare il futuro.